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martedì 15 settembre 2020

Quando Mick Jagger e Keith Richards si persero sulle Ande

 

Febbraio 1969. ‘Beggar’s Banquet’ dei Rolling Stones è da poco uscito nei negozi di mezzo mondo. ‘Sympathy for the Devil’ satura i juke box, Brian Jones è in rotta con la band, i critici dibattono sulla nuova svolta rock’n roll del gruppo. La pressione è alle stelle, ma a un certo punto Mick Jagger e Keith Richards scompaiono nel nulla. Nessuno sa dove siano finiti. Il mistero dura qualche giorno, quando la coppia riappare, con un’intervista sulla rivista peruviana ‘Ritmolandia’, drink alla mano sulla Costa Verde della capitale. Subito si pensa a un falso: che ci fanno i due Stones in Perù? Il paese non è proprio quello che si dice un’oasi di stabilità, il dittatore di turno, Velasco strizza l’occhio all’Unione Sovietica e tollera appena le novità dall’estero, la musica dei capelloni, la cultura cosmopolita. Infatti, qualche mese dopo la visita dei due Stones la tolleranza finisce di brutto. Carlos Santana, venuto a suonare allo stadio, viene praticamente cacciato a calci in culo, con tanto di detenzione ed espulsione dal Paese. I suoi strumenti e quelli del gruppo, abbandonati in una casa di Chicaclayo, verranno rubati o spartiti tra i fans.

Perché Jagger e Richards sono finiti in Perù? Non sono certo lì per suonare. Poco tempo prima avevano conosciuto a un party londinese José Varela, il figlio del console peruviano in Inghilterra che gli parla a lungo delle meraviglie di Machu Picchu. Richards ammette di essere attratto da tempo dal misticismo andino ed è affascinato dalla città inca. È alla ricerca di ispirazione per le prossime canzoni e Varela non ci pensa due volte ad estendere l’invito. Keith Richards invita a sua volta Mick Jagger che accetta e i due giungono a Lima con una piccola comitiva. Oltre a loro, ci sono Anita Pallenberg, lo scrittore regista Tony Foutz –lo stesso che si vedeva spesso a fianco di Gram Parsons- e l’anfitrione, il figlio del console. I cinque alloggiano in vari hotel, ad Ancón, all’hotel Playa Hermosa e nel centro di Lima. Richards rilascia un paio di interviste tra un drink e l’altro in attesa della partenza per le Ande. I giornalisti, che si aspettavano risse negli hotel e simpatia per il diavolo, si trovano invece di fronte a dei tipi tutto sommato tranquilli, che il pomeriggio passeggiano in bermuda sulla spiaggia e la sera assistono ai concerti dei gruppi locali. Le voci di camere d’albergo messe a soqquadro e droga-party sono smentite dagli stessi direttori degli hotel di Lima dove i due Stones soggiornano, il Crillón e il Bolívar. Il costante cambio di albergo ha ragioni ben precise: in un’intervista a ¨La Prensa¨ Jagger rivela di essere alla ricerca di tranquillità per poter scrivere la colonna sonora di ‘Performance’, film di Nicolas Roeg, nel quale sia lui che la Pallenberg devono ricoprire ruoli da protagonisti. 

Se si aspettavano qualche scandalo, i giornalisti devono ricredersi. Jagger, addirittura, confessa di avere in camera una copia del ‘Don Chisciotte’ che legge prima di addormentarsi. Il gruppo parte all’improvviso per Cuzco e, a quel punto, fa perdere le sue tracce. Cosa succeda sulle Ande non lo ricordano forse neanche loro. Sergio Galarza e Cucho Peñaloza ci provano a indovinarlo in un libro, ‘Los Rolling Stones en Perú’, dove abbondano le supposizioni. Raccolgono alcune testimonianze che affermano che la coppia Jagger-Richards, influenzata dalla mistica cusqueña e dal Valle Sagrado, abbia qui scritto sufficiente materiale per un album intero. È questo, infatti, l’ombelico del mondo, il centro dell’universo dove convergono le forze primordiali. Il pellegrinaggio di due anime tempestose nel cuore del misticismo inca non può non aver lasciato traccia. Invece, il singolo “Honky Tonk Woman” a luglio e poi l’album “Let It Bleed”, del dicembre successivo dimostrano proprio il contrario. Inoltre, per i Rolling Stones il 1969 si rivela un anno terribilis marcato dalle morti, quella di Brian Jones e di Meredith Hunter ad Altamont. Jagger, comunque, rimarrà affascinato dalle atmosfere sudamericane e in Perù ci tornerà nel 1981, per partecipare alle riprese di ‘Fitzcarraldo’, la storia del visionario Brian Sweeney Fitzgerald, ambientata appunto a Iquitos, nell’Amazzonia peruviana.

 

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