giovedì 14 ottobre 2021

L'addio dei Beatles: la versione secondo McCartney

Periodicamente, si torna a parlare dei Beatles. E a ragione, direi, anche se le ultime uscite di Paul McCartney –rimasto con Ringo Starr a rimembrare le glorie passate- sono tese a specifiche promozioni commerciali: il documentario “Get Back” di Peter Jackson (dal 25 al 27 novembre su Disney+) e il libro dello stesso McCartney “The Lyrics” (in libreria dal 2 novembre). In questo contesto c’è spazio per diverse interviste, con una in particolare che ha rimesso il dito nella piaga riguardante lo scioglimento del gruppo. Negli anni si era più volte paventato l’unilaterale allontanamento di McCartney, che avrebbe così provocato la rottura. Questa volta, alla BBC senza troppi giri di parole, il bassista si sfila di dosso la responsabilità dell’infausto avvenimento addossandone l’onere a John Lennon. “I didn’t instigate the split. That was our Johnny” ha affermato e la spiegazione che ne dà è perfettamente plausibile. Lennon voleva rifarsi una vita –privata e artistica- con Yoko Ono. Un giorno si è presentato in studio e ha detto: lascio i Beatles. Gli avvocati? Era l’unica maniera di proteggere il patrimonio dei Beatles. Yoko Ono? Nessuna responsabilità, lei e John facevano una bella coppia. La musica? Stavamo facendo degli ottimi lavori (“Abbey Road” e “Let it Be”). Insomma: “That’s it, I quit”, come dice la canzone (quella di Nick Lowe, per intenderci).

L’intervista integrale, che andrà in onda sabato 23 ottobre su BBC Sounds, non ci riporterà indietro i Beatles ma sarà comunque una testimonianza in più da aggiungere a quel periodo e a quel particolare momento. Soprattutto ricordando come gli anni successivi allo scioglimento furono prolifici per i quattro di Liverpool non solo per il numero di brani pubblicati, ma soprattutto per la sostanza degli stessi. George Harrison che pubblica il triplo “All Things Must Pass”, Lennon che si erge a paladino del pacifismo attraverso “Imagine”, McCartney che affina la sua scrittura con varie perle (su tutte, sensazione personale, “Band on The Run”). Perfino Ringo Starr sforna album godibilissimi (“Ringo” soprattutto). Il patrimonio dei Beatles venne spillato in quattro differenti damigiane, fornendo dell’ottimo vino che, chissà, avrebbe raggiunto vette ancora più encomiabili se i quattro fossero rimasti insieme. Chissà...

L’alchimia all’interno di un gruppo è tenuta insieme da piccoli funi immaginarie sempre pronte a spezzarsi. Tensioni, litigi, magia, estremismo, affetto e creatività si mischiano con frequenza in quella che è, a tutti gli effetti, la riproduzione di una famiglia. Forse, proprio quella che John, svezzato dalla zia, cercava e che, al momento della maturità, ha lasciato per provare altre strade, la propria strada. C’è da credere a Paul e lasciare da parte la leggenda dello spaccamento provocato da Yoko Ono o a quella che lo voleva responsabile dello scioglimento. John Lennon era pronto per prendere il volo, i Beatles a diventare storia.

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